giovedì 17 marzo 2011

Leghisti in purezza

E insomma, è una rarità, ma quando dal Pd arrivano dichiarazioni in qualche modo condivisibili, ecco, bisogna sottolinearlo. Così han detto: «Quelli della Lega sono dei cialtroni». E siamo d’accordo, siamo. E qui non si tratta di pregiudizi verso chi non la pensa al tuo stesso modo, figuriamoci. E nemmeno di allinearsi alla francamente insopportabile retorica sull’unità di patria – ora brandita da chi, invece, è sempre pronto a sparacchiare sugli italiani, oppure è cresciuto politicamente nell’esaltazione dell’internazionalismo contrapposto proprio al concetto di patria. Senza contare che uno mica è obbligato a festeggiare qualcosa che per lui nulla rappresenta, ci mancherebbe. Ma cazzo, tornando alla Lega-partito, questi se ne escono dalle aule quando viene suonato l’inno nazionale, e poi però son lì a sbavare per una poltrona nel governo della REPUBBLICA ITALIANA, e soprattutto - lo diciamo come paradosso, ma neanche tanto -  pretendono di avere l’ultima parola sulle questioni inerenti la concessione della cittadinanza proprio da parte della REPUBBLICA ITALIANA. E che cazzo, padani, un po’ di coerenza, no? Come detto, l'omaggio all'unità d'Italia certo non s'impone, non sia mai, ma almeno siate chiari e tornate a reclamare la secessione, ché così vi si riconosce senza troppe ipocrisie.

Nei giorni scorsi, poi, qualcuno di questi ha pensato bene di riproporre il demenziale provvedimento che vieterebbe - o comunque limiterebbe - l’apertura di negozi e botteghe direttamente o indirettamente legate a culture considerate ostili - e dunque, per dire, stop a kebab e parrucchieri cinesi e phone-center. E questo in nome di che cosa? Di una sorta di “protezionismo pseudo-culturale”? In nome della “sicurezza”? Oppure dell’orgoglio “padan-gastronomico” della casoeula?  La verità è che questo timore d’essere “colonizzati” – dagli islamici o da chi per essi – rappresenta una chiara ammissione di debolezza e impotenza culturale.  Ed è la paura che può trasformarsi  in violenza - normativa, figurata o persin fisica - e su cui, in passato, ha prosperato la segregazione razziale. E però, quando lo dici, subito ti rispondono che «no, dài, adesso esageri». Dimenticando  la proposta sempre leghista di creare vagoni in metrò riservati agli italiani e altri agli stranieri – ma è solo uno dei tanti esempi. Il fatto è che, ormai, uscite di questo genere sono state derubricate a folclore, e chi s’indigna o s’incazza diventa subito un buonista. Ed è poi in questo modo che atteggiamenti di questo genere sono andati consolidandosi, sono diventati quasi normali e politicamente tollerati, «i leghisti? ma sì, loro sono così…». Così un cazzo.

Che poi, che cosa vogliono salvaguardare? L'integrità etnica del ceppo? Non vogliono mischiarsi per restare culturalmente e gastronomicamente e magari anche fisicamente “puri”? Occhio, perché se alla fine la spuntassero, potremmo ritrovarci  in un paese in cui sono tutti come questi tre qui sotto.



E fate voi se è un bel vedere.

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