giovedì 31 marzo 2011

La solitudine del clown
(ovvero: credete sia sempre facile fare il Berlusconi?)

...forza dài, che si va in scena...


E UN PIANO-COLORE PER RENDERE LAMPEDUSA SIMILE A PORTOFINO!

E LAMPEDUSA SEDE DI UN CASINO’!

E QUI BISOGNA FARE UN CAMPO DI GOLF!

E HO COMPERATO CASA QUI, DIVENTERÒ LAMPEDUSANO!

E CHISSA’ CHE ANCH’IO DOPO LA POLITICA NON APRA UN’IMPRESA DI PESCA!



…ma guarda che pagliacciate mi tocca fare, per salvare il culo.
e quelle teste di cazzo si mettono a far casino in Parlamento, che così mi rovinano gli applausi.
e intanto quegli altri stronzi vogliono farmi il processo e mettermi al gabbio.
a me, capito? a me che ho salvato l'Italia!
ma quando finirà? 
ma finirà?
depresso, sono depresso.
quasi quasi faccio una festa…

lunedì 28 marzo 2011

Princìpi negoziabili

Ed è ovvio che Gheddafi è una merda, un essere rivoltante.

E peró qui c'entra ancora il petrolio o comunque il calcolo geopolitico, altroché.

Solo che quelli che chiedevano democrazia andavano aiutati, mica potevamo farli massacrare.

D'altro canto Sarkozy proprio non lo reggo.

E invece Obama mi piace, cioé, dovrebbe piacermi, o forse non lo so più, forse mi piaceva.

Ma non si era contro le bombe senza se e senza ma?

E alla fine l'impressione è che siamo tutti qui a cercar di capire come andrà a finire 'sta guerra, per finalmente decidere se eravamo d'accordo o no.
Cosí eventualmente sarà anche piú semplice calibrare la nostra più sincera indignazione.

lunedì 21 marzo 2011

La Chiesa in embrione

E allora la Chiesa ha deliberato, e la fecondazione assistita d'ora in poi è un peccato.
Cioè, in particolare si riferisce alla fecondazione cosiddetta Fivet, una tecnica particolare, e però  il discorso è più vasto, visto che «il concepimento deve avvenire in modo naturale fra i due coniugi». E quando il Vaticano dice naturale, in genere intende come dico io.

E comunque - come detto - la fecondazione è un peccato, è immorale, roba da inferno.
Perché la Chiesa considera gli embrioni delle persone. E insomma, nell'ambito della fecondazione c'è caso che gli embrioni non si sviluppino.

E dunque, in sostanza religiosamente "vietando" la fecondazione, vorrebbero che questi embrioni, considerate persone, in realtà persone non lo diventino mai, restando dunque embrioni.

Che però, ripensandoci, per loro è lo stesso, visto che gli embrioni sono persone  e si suppone anche viceversa, nel senso che una cosa equivale all'altra, e dunque persone o embrioni per loro è uguale.

E insomma, io starò anche ironicamente semplificando.
Però questi sono pazzi.

giovedì 17 marzo 2011

Leghisti in purezza

E insomma, è una rarità, ma quando dal Pd arrivano dichiarazioni in qualche modo condivisibili, ecco, bisogna sottolinearlo. Così han detto: «Quelli della Lega sono dei cialtroni». E siamo d’accordo, siamo. E qui non si tratta di pregiudizi verso chi non la pensa al tuo stesso modo, figuriamoci. E nemmeno di allinearsi alla francamente insopportabile retorica sull’unità di patria – ora brandita da chi, invece, è sempre pronto a sparacchiare sugli italiani, oppure è cresciuto politicamente nell’esaltazione dell’internazionalismo contrapposto proprio al concetto di patria. Senza contare che uno mica è obbligato a festeggiare qualcosa che per lui nulla rappresenta, ci mancherebbe. Ma cazzo, tornando alla Lega-partito, questi se ne escono dalle aule quando viene suonato l’inno nazionale, e poi però son lì a sbavare per una poltrona nel governo della REPUBBLICA ITALIANA, e soprattutto - lo diciamo come paradosso, ma neanche tanto -  pretendono di avere l’ultima parola sulle questioni inerenti la concessione della cittadinanza proprio da parte della REPUBBLICA ITALIANA. E che cazzo, padani, un po’ di coerenza, no? Come detto, l'omaggio all'unità d'Italia certo non s'impone, non sia mai, ma almeno siate chiari e tornate a reclamare la secessione, ché così vi si riconosce senza troppe ipocrisie.

Nei giorni scorsi, poi, qualcuno di questi ha pensato bene di riproporre il demenziale provvedimento che vieterebbe - o comunque limiterebbe - l’apertura di negozi e botteghe direttamente o indirettamente legate a culture considerate ostili - e dunque, per dire, stop a kebab e parrucchieri cinesi e phone-center. E questo in nome di che cosa? Di una sorta di “protezionismo pseudo-culturale”? In nome della “sicurezza”? Oppure dell’orgoglio “padan-gastronomico” della casoeula?  La verità è che questo timore d’essere “colonizzati” – dagli islamici o da chi per essi – rappresenta una chiara ammissione di debolezza e impotenza culturale.  Ed è la paura che può trasformarsi  in violenza - normativa, figurata o persin fisica - e su cui, in passato, ha prosperato la segregazione razziale. E però, quando lo dici, subito ti rispondono che «no, dài, adesso esageri». Dimenticando  la proposta sempre leghista di creare vagoni in metrò riservati agli italiani e altri agli stranieri – ma è solo uno dei tanti esempi. Il fatto è che, ormai, uscite di questo genere sono state derubricate a folclore, e chi s’indigna o s’incazza diventa subito un buonista. Ed è poi in questo modo che atteggiamenti di questo genere sono andati consolidandosi, sono diventati quasi normali e politicamente tollerati, «i leghisti? ma sì, loro sono così…». Così un cazzo.

Che poi, che cosa vogliono salvaguardare? L'integrità etnica del ceppo? Non vogliono mischiarsi per restare culturalmente e gastronomicamente e magari anche fisicamente “puri”? Occhio, perché se alla fine la spuntassero, potremmo ritrovarci  in un paese in cui sono tutti come questi tre qui sotto.



E fate voi se è un bel vedere.

martedì 15 marzo 2011

Tre cose sul nucleare

Ora, al di là del dirsi pro o contro o viva o abbasso e la solita impostazione da curva calcistica cui siamo ormai assuefatti, ecco tre considerazioni intelligenti e nient’affatto isteriche per discutere di nucleare.


Che almeno poi ne parliamo. Anche superando la domanda-tipo della faccenda: «Ma tu la vorresti una centrale nucleare vicino a casa?». 
Risposta ovvia (che poi sarebbe anche la mia): «No, io no».
«E una centrale elettrica? La vorresti vicino a casa una centrale elettrica?».
«Ma no, ma figurati, che i campi elettromagnetici...».
«E un inceneritore? Almeno un inceneritore, magari piccolo, te lo prendi?».
«Ma no, che non me lo prendo».
E via così.

venerdì 11 marzo 2011

Il partito dell'amore

Non che sia una novità, ma quest’ultima vicenda dà la misura di come la politica italiana sia sempre più simile alla sceneggiatura di un film di Woody Allen. E dunque c’è questa signora Giulia Cosenza, deputata di centrodestra che dal PdL era passata a Futuro e Libertà, e si supponeva l’avesse fatto – nel senso, uno potrebbe persino pensare così – insomma, che l’avesse fatto per convinzione politica, magari perché riteneva la proposta di Fini meritevole d’essere seguita e sostenuta in Parlamento. E adesso invece se ne torna indietro, la Giulia, ridiventa berlusconiana. E perché questo ripensamento? Per disaccordi sulla linea politica? Ma figuriamoci: causa principale sarebbe la conclusione della storia d’amore con Andrea Ronchi, l’ex ministro anch’egli passato con Fli. Cioè, se ne va «per motivi personali e sentimentali», e qualcuno sostiene d’averla sentita dire che «non posso restare un giorno di più nelle stanze del suo stesso gruppo, tra gli stessi banchi in aula».

A questo punto, dev’essersi detta la deputata col cuore spezzato, molto meglio tornarsene nel partito dell’amore.
Così stiamo messi.

P.S. - Vista la situazione in cui si dibatte il Pd, consiglieremmo di inviare dalle parti dell’onorevole sentimentalmente delusa un bel marcantonio progressista. Chissà che non si riesca a recuperare un voto.

giovedì 10 marzo 2011

La civiltà della carta da culo

Ecco qui, come volevasi dimostrare: un tifoso denuncia la squadra che ha ceduto il campione di cui aveva comprato la maglietta – e per quel che conta l’avevamo addirittura prefigurato qui. E finiremo così, a denunciarci l’un l’altro, inseguendo un mai soddisfatto desiderio di giustizia, ansiosi d’una inquietudine inafferrabile, illudendosi di poter risolvere sé stessi con un modulo, una causa, un giudice, uno contro l’altro e alla fine tutti contro tutti, in cerca di risarcimenti e rimborso e reintegri, milioni di miliardi di notifiche e milioni di miliardi di speranze deluse. Ma era questo il progetto?
E chissà se davvero, prima o poi, arriveranno quelli che hanno fame sul serio, e con le nostre carte si puliranno il culo.

lunedì 7 marzo 2011

Testamento conto terzi

Allora, questi vogliono fare la legge sul “testamento biologico”. E dunque, norme che dovrebbero regolare - in base alle volontà della persona, o perlomeno così ragione vorrebbe - eventuali modalità legate al “fine vita” - fuor d’ipocrisia, alla morte. Solo che, udite udite, la volonta del soggetto «non è vincolante». Ripetiamo: il MIO parere sulla MIA vita e sulla MIA morte non è vincolante.  Deciderà invece il medico, valutando in «scienza e coscienza»  – in pratica, in base alle SUE convinzioni pseudo-etiche.
E questi si definiscono un governo liberale. Ma vaccaghér.

Ma non è una bestialità allucinante, questa? Non varrebbe la pena di fare del vero casino, visto che l’assurdità di tali norme è evidente anche a molti elettori di centrodestra? Vero è che con tutta probabilità non passerà, ‘sta legge, e però mobilitarsi significherebbe dimostrare - al di là delle formulette ripetute a macchinetta - qual è il modello di società davvero propugnato da questa maggioranza. 
Ne avevamo già parlato qui
E invece niente, o comunque poca roba. Dunque momentaneamente glissiamo causa scoramento questo sì incurabile sulle divisioni interne al Partito Democratico – che invece vorrebbe essere forza progressista – proprio  in ordine a questa legge assurda.  Ormai è chiaro: Bersani e compagnia si fanno tirare in mezzo soltanto dalle battaglie perse.

Solo ci permettiamo di ribadire come sia quantomeno azzardato ipotizzare una sia pur momentanea alleanza con il baciapile Casini in chiave anti-Berlusconi. Cioè, ci si libera del Cavaliere per ritrovarsi  i vescovi che fanno direttamente le leggi. Vuoi vedere che ce la facciamo?

Piroette (e facce di tolla)


Ora, va bene tutto, ma che il giornale della famiglia Berlusconi - Berlusconi, quello delle festicciole con le signorine vestite da poliziotte o infermiere, presente? - e insomma, uno può polemizzare e schierarsi politicamente e anche sbraitare di penalmente irrilevante fino a negare palesi evidenze, è l'insopportabile ma ormai conclamato gioco delle parti, ma che il Giornale dia a qualcun altro del guardone, ecco, davvero significa non conoscere la vergogna.

Per non parlare di questo.

giovedì 3 marzo 2011

La dura vita dell'antiberlusconiano da piazza

Cosa cosa? Ma sei sicuro?
Il 6 maggio? Ma chi l’ha detto, la Camusso?
Mmm... Il 6, eh?... Contro il governo... Aspetta, eh? Fammi vedere… Eccazzo!...
Eccerto! E’ venerdì!
Lo so, lo so, ma avevo promesso a mio figlio…
Eh, gli avevo detto che saremmo andati al mare, proprio quel...
Sì, proprio quel weekend lì, cazzo…

Ma solo quattro ore? Quindi niente corteo? Sicuro?
...
E ti pareva...
...
Esatto. E’ un continuo, un continuo. Va bene, eh? Non è che mi lamento, qui bisogna scendere in piazza, qualcosa bisogna fare. Poi però adesso c’è anche il 12 marzo…
Ma sì, il 12, la manifestazione per la Costituzione, te n’eri dimenticato? Che anche lì è stato un mezzo casino…
Eh sì, perché è sabato,  il 12 è sabato, sabato non questo il prossimo, e mio figlio c’ha la partita…
Guarda, lascia stare… E l’8, anche l’8 c’è da fare qualcosa. L’8 marzo, è un classico, per le donne. E anche lì vedrai che ne diciamo al Berlusca, figurati, con ‘sto bunga-bunga…
Eh, mi farò fare un permesso, cosa vuoi che ti dica…
Come?

Il 17?
...
La festa dell'Unità? Ma a marzo?
...
Aaaaahhhhh, scusa scusa, m'ero distratto, scusa. Ma certo, l'Unità d'Italia, che quest'anno è importante, contro gli stronzi della Lega, e...
...
Ma tu ci vai?
...
E vabbé, si fa anche quella, cosa vuoi che sia, già che siamo in ballo...
...
Ma cazzo, è vero, anche l’acqua!
Ma sì, quella cosa di Grillo sull’acqua che deve restare pubblica, io ho anche firmato.
Come e allora? Il 26 c’è la manifestazione, a Roma. Poi mi sa che fanno qualcosa anche a Milano, devo informarmi. E comunque…
Ma sì, il 26 di marzo. Guarda, qui è un casino.
Eh già. E poi bisogna andare anche davanti al Tribunale, per i processi del…
Ma sì, i processi di Berlusconi. Mi ricordo che il 6 aprile c’è qualcosa, devo controllare, ma poi anche in altri giorni, lì ce n’è un casino, si perde il conto, e…
Eh bé, per dare un segno concreto, no? Far vedere che stiamo coi magistrati.
Come Santoro? Ma quando?
Ah sì, che mi ricordo. Che voleva fare una specie di girotondo intorno al tribunale, e…
Sì sì, con Travaglio. Ma si fa anche quella?
Boh, vedremo. Però dài, ce n’è già abbastanza, che…
Ma no, non dico che non serve. Però insomma, una pausa. E poi è un casino, uno perde il conto…
Ma figurati se non vengo, certo che vengo, per chi mi prendi? Vengo, vengo. Adesso appena comunica la data me la segno.
Ah sì, che oggi è giovedì. Magari la dice in trasmissione, la data, e…
Ma sì, ho firmato anche per quella cosa di Bersani, i 10 milioni di firme, l’ho fatto…
Eh, guarda, ti confesso che…
Sì, ho firmato due volte.
Ma sì, cazzo, che cosa vuoi che sia, prima che non riusciamo ad arrivare a 10 milioni e sai le prese per il culo…
Ah vedi, allora? Anche tu, eh? Anche se boh…
Mah, non è che mi convinca molto, ‘sta cosa. Vabbé, tutto fa brodo.
Eh, che poi quello lì è sempre su, quello. Non si riesce a buttarlo giù, proprio…
Ma dici che serve?
...
Giusto giusto. Vabbé, dài.
Sì, certo. Anzi, magari ti chiamo durante Santoro, va bene?
Okay, ciao, a dopo.

L'Italia

E' un paese per Vecchioni.

                          - Zanna -