Obafemi era mio alunno l’anno scorso, in una seconda: e Obafemi, perentoriamente e drasticamente, non studiava nulla di nulla, mai. Ne ho conosciuti tanti di ragazzi quindicenni, in questi anni di lavoro, ma quelli determinati a non fare proprio nulla come Obafemi si contano sulle dita di una mano, non di più.
Solo che Obafemi era un’eccezione anche tra questi, tra i quattro o cinque che non facevano mai nulla.
Perché lui, ragazzo africano ma italiano, lui leggeva tantissimo, in modo quasi patologico, senza interruzione: qualsiasi libro, che fosse un romanzo d’avventura o un saggio di divulgazione scientifica o un libro di costume e società come quelli di Severgnini, Obafemi non faceva altro che leggere, l’anno scorso, durante la seconda liceo.
Un storia che davvero merita, qui scoperta grazie a Lucacicca che l'ha appresa attraverso Francesco Costa e insomma, val la pena di fare un salto da sempreunpoadisagio che l'ha vissuta e raccontata.
Grazie.
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