Paradosso ma neanche tanto, visto il bailamme in cui si dibatte il Partito Democratico e l'impopolarità apparentemente inarrestabile dei suoi leader ufficiali.
Allora, c’è Saviano che pontifica e indirizza e in sostanza sempre più spesso dice la sua sulla linea che il partito dovrebbe adottare, e in tivù lo guardano a milioni, e il 5 febbraio se ne va con Eco e Libertà e Giustizia a Milano contro il Berlusca.
E c’è Santoro che, dopo gli schiaffi televisivi assestati al Cavalier Arrapaho (e a milioni in tivù l'han seguito), prende per mano Travaglio e il 13 va sempre a Milano a fare il girotondo intorno al Tribunale, per difendere i magistrati e, in sostanza, contro Berlusconi.
E insomma, ecco i candidati. Ecco le Primarie. Ma c’è il televoto?
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