Nel mezzo di quest’irritante berciare sul pro e contro Saviano, con i consueti schieramenti contrapposti a sputarsi addosso e giornali che addirittura raccolgono firme in sostanza per dargli dello stronzo, ecco invece su Lettera 43 un pezzo che cerca di mettere in fila qualche concetto su cui ragionare riguardo al discorso 'ndrangheta-nord-Lega. Consigliato, che così uno non perde il vizio di farsi un'idea al di fuori delle sempre più insopportabili logiche da tifosi da stadio.
Che poi Saviano scivoli su generalizzazioni a volte superficiali, bé, è successo, e lo si può anche dire senza passare per filo-leghisti. E poi uno rilegge alcune sue dichiarazioni mica così antiche. Tipo quando a Buttafuoco, quest’anno, parlava di Maroni come di «uno dei migliori ministri dell’Interno di sempre sul fronte dell’antimafia». O ancora prima, e diceva che «non sopporto il sinistrume alla “noi siamo i sani, gli altri i corrotti e infami”» (e non era certo una critica alla "sinistra" in quanto categoria politica, ma all'atteggiamento di chi si vuol ergere sempre e comunque a depositario della Verità). Questo per dire che cercava di staccare ogni etichetta posticcia dalla sua importante battaglia di sensibilizzazione contro il malaffare mafioso. E insomma, l’impressione – sia detto con rispetto, ché la caccia al Saviano è sport che ripugna – l’impressione è che ultimamente indugi troppo nella ricerca degli applausi, per la verità sempre più numerosi, e però lo faccia ben sapendo qual è la fazione che attualmente lo sta eleggendo a beniamino - e qui s'intende non tanto il pubblico televisivo, quanto i caporioni politici e mediatici. Basta sia consapevole del fatto che stanno piantandogli la bandierina sulla testa, da una parte e dall’altra ("ha sempre ragione", "no, ha sempre torto"). Il suo ruolo in commedia è pronto, gliel'hanno ritagliato su misura. Speriamo scappi in tempo.
UPDATE: e a proposito di gente con le palle, ecco il servizio di Marco Mathieu su Giulio Cavalli, attore e consigliere regionale sotto scorta per aver denunciato la presenza della 'ndrangheta in Lombardia.
UPDATE: e a proposito di gente con le palle, ecco il servizio di Marco Mathieu su Giulio Cavalli, attore e consigliere regionale sotto scorta per aver denunciato la presenza della 'ndrangheta in Lombardia.
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