Finiranno così, a
mangiarsi l’un l’altro, cerberi inconsapevoli. Poi certo, alcune battaglie di Grillo e compagnia sono anche
condivisibili, e lui riesce a essere davvero trascinante, sul palco sa muoversi come pochi. E però, da queste parti, si soffre di incurabile
insofferenza verso i guru che dal pulpito dispensano verità incontestabili della serie
noi-siamo-i-buoni-e-tutti-gli-altri-stronzi-da-eliminare – che abitino ad Arcore o in Vaticano, che abbiano la pelata e il mento volitivo o i baffoni e il colbacco, e anche che siano attori dal vaffanculo facile. No Guru. Tanto più che cominciano a emergere meglio le
dinamiche interne al movimento,
leggete qui. E va bene mantenersi alla larga da anacronistiche logiche di schieramento, figuriamoci - resiste in molti l'equivoco che Grillo e i suoi siano "di sinistra", mentre così non è. Ma ciò che sempre di più emerge è questa ricerca di consenso basata su
rabbia epidermica e parole d'ordine le più
generiche, che così son più o meno tutti d'accordo (
tipo Lega, per intenderci). Con un'organizzazione in cui la
tanto decantata "partecipazione" resta soltanto sulla carta - anzi, sul blog - mentre all'ombra del messia ligure nascono e crescono gruppuscoli locali che rispondono alla consueta logica di
capi e capetti. E chi si permette di farlo notare viene subito etichettato come
“provocatore”: un film già visto in molte altre sale.
Ed ecco poi
quest’altra storia da Torino. Con
Grillo che vaffanculeggia dal palco, e intanto dietro
i suoi figliocci a dirsene di ogni. In Piemonte hanno eletto due consiglieri regionali, alle ultime elezioni: risultato eccezionale. E però già
litigano. In vista delle prossime Comunali. Da una parte il gruppo vicino a uno dei neo-eletti che dice di aver rispettato il risultato delle
primarie interne. Dall’altra quelli che invece accusano di essere stati
emarginati, e chiedono di rifare le votazioni. Adesso addirittura organizzano riunioni contemporanee e separate, proprio come uno di quei partiti che – non senza ragioni, intendiamoci – vorrebbero veder estinti. E viene in mente l’antica
massima giacobina poi ripresa da Nenni, quella secondo cui «
non si è mai puri abbastanza, c’è sempre uno più puro che ti
epura».
Si ghigliottineranno a vicenda, fino a che uno solo resterà in piedi. Indovinate chi.
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